il Punto Coldiretti

Sì dell’Ue alle richieste di Coldiretti per tutelare i prodotti di qualità

Aumentano le tutele per le Dop e per tutti i prodotti di qualità. La Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo (Comagri) ha votato in prima lettura il Progetto di Relazione sulla proposta di regolamento sui regimi di qualità dei prodotti agricoli, regolamento che dovrà essere adottato secondo la procedura di codecisione  tra il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri agricoli dell’Ue.

Il testo adottato da Comagri, predisposto dall’On. Iratxe García Pérez, recepisce molti aspetti del progetto Coldiretti. In primo luogo la Commissione Agricoltura ha chiarito le definizione di Dop e Igp rispetto alla proposta della Commissione Europea, asserendo che per “fasi di produzione” si intendono le fasi di “produzione, trasformazione ed elaborazione” e che per le Dop tutte le fasi devono avvenire nella stessa zona geografica delimitata.

Inoltre, è stato approvato un emendamento di notevole importanza per Coldiretti volto ad assicurare la correttezza e la trasparenza delle informazioni al consumatore e che  prevede l’obbligo per i prodotti ad indicazione geografica (Igp) di indicare in etichetta il luogo di provenienza del prodotto agricolo, almeno nei casi in cui  tale provenienza non coincida con il luogo nel quale è avvenuta la trasformazione.

Infatti, il Reg. Ce 510/2006 ammette che per le Igp (a differenza dei prodotti Dop) la materia agricola possa avere una provenienza diversa da quella dove avviene la trasformazione finale del prodotto, per cui in questi casi l’assenza dell’indicazione della provenienza della materia prima non consente una informazione completa al consumatore.

La Commissione Agricoltura ha poi recepito l’emendamento che subordina l’iscrizione nel registro delle indicazioni geografiche dei prodotti originari dai paesi terzi al superamento della procedura contemplata dal regolamento, uguale a quella prevista per i prodotti dell’Unione europea, senza le scorciatoie previste dalla Commissione Europea.

Anche sulla protezione delle denominazioni gli eurodeputati hanno approvato due emendamenti, sia  per rendere più chiaro l’obbligo per gli Stati membri di mettere in atto adeguate azioni amministrative e giuridiche volte a prevenire o fermare l’uso improprio a discapito delle “indicazioni geografiche prodotte o commercializzate nello Stato Membro”, sia per rafforzare la protezione delle indicazioni geografiche registrate anche quando queste siano utilizzate come ingredienti nella preparazione di altri alimenti.

Per quanto riguarda le Specialità tradizionali garantite (Stg), nella sostanza la Commissione Agricoltura ha previsto un meccanismo inteso a lasciare impregiudicati i diritti delle STG già riconosciute sulla base del Reg. Ce  n. 509/200, dietro richiesta dello Stato membro: ci si augura che questo meccanismo possa nel concreto scongiurare il rischio, paventato da Coldiretti, della perdita del riconoscimento per le due uniche STG italiane, la Pizza napoletana e la Mozzarella, registrate senza uso riservato del nome, che è uno dei nuovi requisiti richiesti dalla Commissione europea per il riconoscimento ed il mantenimento delle Stg. 

Importanti sono poi gli emendamenti che Comagri ha approvato circa il ruolo delle organizzazioni di produttori nella gestione dell’offerta dei prodotti a indicazione geografica, in particolare prevedendo la possibilità  di programmare i volumi dell’offerta, da sempre osteggiata dalla Commissione Europea, sulla base di tre precise condizioni, quali: l’obbligo di non pregiudicare la concorrenza sul mercato interno; non rappresentare un ostacolo per l’accesso di nuovi operatori sul mercato o pregiudizio ai piccoli produttori; dietro autorizzazione degli Stati membri, notificata alla Commissione, che può revocarla in qualsiasi momento.

Inoltre, i gruppi di produttori potranno adottare iniziative per la valorizzazione dei prodotti e, se del caso, adottare provvedimenti volti a impedire o contrastare iniziative che svalorizzino o rischino di svalorizzare l’immagine dei prodotti.

E’ stato poi adottato un emendamento che richiede alla Commissione Europea di presentare entro il 30 settembre 2012 una relazione volta a stabilire l’utilità di un sistema di etichettatura rivolto all’agricoltura locale ed alla vendita diretta, quale strumento per sostenere gli agricoltori nel promuovere i propri prodotti a livello locale.

Tale studio dovrà tenere in considerazione anche altri aspetti, quali la riduzione dell’emissioni di carbonio e dei rifiuti grazie allo sviluppo di filiere corte di produzione e distribuzione e qualora fosse ritenuto opportuno, tale studio potrà essere accompagnato da una proposta legislativa.

Infine, sono stati approvati vari emendamenti tendenti a riconoscere prodotti ottenuti in particolari condizioni, quali prodotti “di montagna”  e “delle isole”. Sul piano procedurale la Commissione Agricoltura ha deciso di dare mandato alla Relatrice affinché venga dato avvio ai negoziati per giungere ad un accordo con il Consiglio  in prima lettura: infatti, il dibattito in ambito del Consiglio è attualmente in corso ed il prossimo 30 giugno è previsto un incontro del gruppo di lavoro. I lavori proseguiranno sotto la Presidenza polacca dal 1° luglio, che se c’è la volontà di giungere ad un accordo a breve, si dovrà adoperare per giungere ad una posizione del Consiglio unanime ed ottenere così il mandato a negoziare con il Parlamento.

Si tratta di un percorso che Coldiretti auspica si concluda apportando reali miglioramenti al sistema delle produzioni di qualità, per le quali il nostro Paese vanta una posizione di primato, essendo al  1° posto nell’Ue per numero di Dop e Igp riconosciute, ben 228, di cui 142 Dop, 84 Igp e 2 Stg , che rappresentano un fatturato al consumo superiore ai 9 miliardi di euro, dei quali circa 1,5 miliardi sui mercati esportati sui mercati esteri.

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