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Siccità, l’Ue prepara un piano per il risparmio idrico

Una politica efficace di tariffazione dell’acqua e misure nel campo dell’efficienza e del risparmio idrico sono gli elementi essenziali che permetteranno all’Europa di disporre di acqua a sufficienza e di qualità adeguata per le sfide poste dai cambiamenti climatici.

La relazione pubblicata dalla Commissione europea conferma che in molte zone dell’Europa l’equilibrio tra domanda di acqua e risorse idriche disponibili ha raggiunto un punto critico. La penuria di acqua e la siccità sono diventate sfide importanti e i cambiamenti climatici non semplificheranno le cose.

La nuova relazione evidenzia che alcuni Stati membri presentano una scarsità permanente di acqua in tutto il territorio. Il problema non è circoscritto ai paesi del Mediterraneo: nella Repubblica ceca ci sono zone colpite con frequenza da carenza idrica e la Francia e il Belgio hanno comunicato situazioni di eccessivo sfruttamento delle falde acquifere.

Da anni la Commissione europea insiste affinché gli Stati membri adottino politiche in questo campo, ad esempio per quanto riguarda le tariffe, il miglioramento degli strumenti di gestione idrica e misure in materia di efficienza e risparmio idrico. Infatti, anche se nel 2009 nei paesi dell’Europa meridionale le precipitazioni sono state più elevate rispetto agli anni precedenti, non è ancora possibile arrestare l’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche europee, notoriamente limitate, ed invertire le tendenze in atto senza un’azione più incisiva

In uno studio svolto per conto della Commissione nel 2009 si riportava che l’introduzione di requisiti obbligatori per i dispositivi che utilizzano acqua nell’ambito dell’estensione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile potrebbe permettere un notevole risparmio. Se fossero inclusi tutti i dispositivi domestici che utilizzano acqua sarebbe possibile ridurre il consumo idrico totale del 19%, pari ad una diminuzione del 3,2% del volume di acqua estratto ogni anno nell’Ue.

Riducendo il consumo idrico dei prodotti connessi al consumo di energia, come rubinetti, docce e vasche, si potrebbe anche ridurre del 20% il fabbisogno di energia necessaria per riscaldare l’acqua; infine, modificando la durata delle docce, la frequenza dei bagni o l’utilizzo dei rubinetti, il consumo di acqua potrebbe ridursi del 20-30% circa.

La relazione odierna conferma che una gestione ottimale delle acque dovrebbe basarsi su una gerarchia di interventi che privilegi la gestione della domanda. Le possibilità di intervenire a livello di fornitura di acqua dovrebbero essere considerate solo dopo aver esaurito tutte le possibilità di risparmio idrico.

Nella relazione la Commissione esprime anche le proprie preoccupazioni per i ritardi che si registrano nell’attuazione della direttiva quadro sulle acque da parte degli Stati membri più colpiti dal fenomeno della carenza idrica. Questi avrebbero dovuto presentare i rispettivi piani di gestione dei bacini idrografici a marzo, ma in alcuni di essi le consultazioni su tali piani non sono ancora cominciate.

La Commissione è in procinto di varare diverse attività preparatorie in vista del riesame della politica in materia di carenza idrica e siccità, previsto per il 2012. Nel 2010 tali attività riguarderanno principalmente l’efficienza e, in particolare, la possibilità di ridurre i consumi negli edifici, di contenere le perdite d’acqua e di incentivare un uso efficiente dell’acqua in agricoltura.

I risultati di queste attività confluiranno in un modello per la salvaguardia delle acque dell’Ue previsto per il 2012, nel riesame dell’attuazione della direttiva quadro sulle acque e in un esame della vulnerabilità delle risorse ambientali (in particolare acqua, biodiversità e suolo) agli impatti dei cambiamenti climatici e ad altre pressioni antropiche.

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