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Sicurezza alimentare mondiale: l’Ue deve fare di più

Il Parlamento europeo ha fatto un appello per una "azione immediata e continua" per garantire la sicurezza alimentare mondiale. I deputati ritengono che l’aiuto di un miliardo di euro, deciso dall’Ue per i paesi in via di sviluppo, dovrà essere rafforzato da nuovi investimenti in agricoltura, richiedono misure per garantire la disponibilità di stock mondiali sufficienti e che la spesa agricola rimanga a un livello stabile e costante per garantire redditi equi agli agricoltori.

Nell’arco di due anni i prezzi mondiali dei prodotti alimentari hanno subito incrementi superiori in media dell’80%, mentre gli stock di cereali hanno raggiunto il livello storicamente debole e preoccupante di 40 giorni di riserva nel 2008, nota la relazione di iniziativa di Mairead McGuinness (PPE-DE, Irlanda) adottata senza modifiche da 482 voti a favore, 24 contro e 59 astensioni.

Secondo la Banca mondiale, più di 860 milioni di persone nel mondo soffrono per la fame in modo cronico e questa cifra potrebbe aumentare di 100 milioni con la crisi attuale. Se i prezzi delle derrate di base sono ora ritornati a livelli vicini al 2006, la Fao e l’Ocse temono che la loro volatilità si accentuerà, mentre la domanda alimentare mondiale dovrebbe raddoppiare da qui al 2050.

Fra le misure proposte nella relazione, il Parlamento chiede la messa in atto di strumenti che mirano a prevenire le fluttuazioni spettacolari e dannose dei prezzi. I deputati ritengono che l’Ue dovrebbe prendere l’iniziativa di proporre allo stesso tempo un sistema globale di inventario degli stock alimentari, la creazione di un impegno atto a garantire la disponibilità di derrate a livello mondiale e il miglioramento dei sistemi di magazzinaggio degli input agricoli essenziali (sementi, concimi, antiparassitari, ecc.) nei paesi in via di sviluppo, basandosi  preferibilmente sugli attori privati, comprese le cooperative.

I parlamentari desiderano anche un’analisi globale dell’impatto dell’aumento della produzione di biocarburanti sui prezzi delle derrate di base. Sottolineano la necessità di accordi internazionali e regionali per garantire che le culture energetiche non mettano in pericolo la sicurezza alimentare, e richiedono un fermo impegno dell’Ue atto a privilegiare i biocarburanti di seconda generazione, che non entrano in concorrenza con la produzione alimentare.

Rammaricandosi che l’aiuto allo sviluppo destinato all’agricoltura sia passato dal 17% nel 1980 a soltanto il 3% nel 2006, i deputati fanno pressioni affinché la Commissione europea orienti e di nuovo i programmi comunitari – fra cui il Fes (Fondo europeo per lo sviluppo) – verso lo sviluppo agricolo, e affinché i governi dei paesi beneficiari mantengano il loro impegno di dedicare il 10% dei loro bilanci nazionali a questo settore.

Auspicano anche che nuove agevolazioni di microcredito siano realizzate per i piccoli agricoltori, sottolineando il ruolo principale di questi ultimi all’ aumento della produzione e della sicurezza alimentare locale. Per completare le misure di sviluppo finanziate dall’Ue, il PE esige inoltre che un fondo permanente di sicurezza alimentare sia creato per aiutare le persone più povere nel mondo.

Inoltre, I deputati ritengono che la politica agricola comune deve essere il cardine della politica di sicurezza alimentare dell’ Ue, anche oltre il 2013 e che, a questo titolo, deve essere adattata al di là di ciò che è stato fatto nel quadro dello " bilancio di salute" della Pac. Chiedono che le spese agricole rimangano a livello stabile e costante per garantire redditi equi agli agricoltori e perorano per polizze di assicurazioni efficaci perché i produttori possano premunirsi contro le repentine fluttuazioni dei prezzi.

I parlamentari sollecitano urgentemente la Commissione europea a dedicarsi alle iniziative agricole per attenuare l’impatto del cambiamento climatico e di portare mezzi a questo settore perché queste misure non si traducano con una riduzione della produzione dell’Ue. D’altra parte, chiedono un’analisi degli effetti della crisi finanziaria sul settore agricolo. Infine, il PE auspica un programma di ricerca e di sviluppo nel settore dell’ agricoltura sostenibile.

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