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Ue, nuova classificazione per le zone svantaggiate

Una comunicazione che apre la strada ad una nuova classificazione delle zone agricole caratterizzate da svantaggi naturali. Attraverso l’adozione di tale documento, la Commissione, con l’aiuto di esperti scientifici, ha individuato otto parametri pedoclimatici (cioè relativi al suolo e al clima) che formeranno la base per una nuova classificazione di tali zone.

Tuttavia, prima di presentare una proposta legislativa, l’Esecutivo comunitario ha richiesto  ulteriori dati per valutarne la fattibilità. Gli Stati membri vengono perciò  invitati a realizzare simulazioni, sulla base di dati nazionali, per testare l’applicabilità di questi parametri.

Il nuovo sistema di classificazione dovrebbe essere operativo nel 2014; nel frattempo rimane in vigore l’attuale sistema. La revisione non interessa le zone montane (già classificate in base a criteri oggettivi comuni), né le zone caratterizzate da svantaggi specifici (come le isole e le fasce costiere) che sono classificate in base allo specifico svantaggio che le distingue.

Nell’insieme dell’UE si conta oltre un centinaio di criteri nazionali, molto diversi tra loro, utilizzati per valutare se una zona abbia diritto a beneficiare dell’indennità ‘zone svantaggiate’.

Questa varietà è stata additata dalla Corte dei conti come potenziale fonte di discriminazione.  Attualmente, i servizi della Commissione  hanno individuato otto parametri pedoclimatici (basse temperature, stress da calore, drenaggio, tessitura, pietrosità, proprietà chimiche e bilancio idrico del suolo, profondità radicale e pendenza) che potrebbero costituire la base adatta per una classificazione chiara e oggettiva delle zone in questione.

La fattibilità di una nuova delimitazione basata su tali parametri deve essere tuttavia collaudata mediante simulazioni, che saranno effettuate dagli Stati membri con l’ausilio di dati nazionali dettagliati.

Il mantenimento di un’attività agricola sostenibile nelle zone in cui la coltivazione della terra è resa particolarmente difficile dalle condizioni del suolo e del clima appare essenziale per la conservazione del paesaggio, degli habitat naturali e della biodiversità, la prevenzione degli incendi boschivi e una migliore gestione del suolo e delle risorse idriche.

La Commissione ritiene che il sostegno dell’Ue finalizzato al mantenimento dell’agricoltura in queste aree dovrebbe essere riservate alle zone caratterizzate da svantaggi naturali considerevoli e particolarmente pregiudizievoli per l’agricoltura, come pure  le modalità di assegnazione delle indennità alle aziende agricole dovrebbero essere mirate laddove è maggiore il rischio di abbandono della terra.

La comunicazione adottata  coinvolge ulteriormente le istituzioni dell’Ue, le regioni e i gruppi interessati all’uso agricolo del suolo nell’analisi che dovrebbe sfociare in una nuova delimitazione delle zone svantaggiate. Gli Stati membri sono invitati a facilitare l’iter propositivo della Commissione mediante simulazioni.

La revisione non interessa le zone montane (già classificate in base a criteri oggettivi comuni), né le zone caratterizzate da svantaggi specifici (come le isole e le fasce costiere) che sono classificate in base allo specifico svantaggio che le distingue.

Le autorità nazionali devono trasmettere alla Commissione i risultati delle simulazioni entro il 21 ottobre 2009. Il nuovo sistema di classificazione dovrebbe diventare operativo nel 2014.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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