Ue: più agricoltura per ambiente e mercato
L’agricoltura in Europa ha il ruolo di svolgere una varietà di funzioni, in particolare quello di fornire ai cittadini europei un settore agro-alimentare sano e di elevata qualità in un mercato globalizzato, altamente competitivo, e che, allo stesso tempo, promuova il valore culturale e paesaggistico delle aree rurali grazie ad una gestione “sostenibile” della terra. La Direzione generale per l’agricoltura e lo sviluppo rurale della Commissione europea, proprio nell’ultimo periodo di affidamento al commissario uscente Mariann Fischer Boel, ha pubblicato un dossier riguardante gli obiettivi della Politica Agricola Comune che mette in rilievo le principali motivazioni a favore del mantenimento di una Politica agricola comune efficace. Il lavoro è essenzialmente rivolto ad evidenziare i principali elementi giustificativi per un adeguato riscontro del sostegno finanziario, in vista della discussione relativa al futuro bilancio dell’Ue del dopo 2013. Innanzitutto il ruolo primario e principale dell’agricoltura europea consiste, senz’altro, nel fornire una risposta efficiente alla domanda di cibo in un mercato sempre più aperto e globalizzato che costituisce una sfida importante per i produttori europei. Questi si trovano a competere con i prezzi fortemente competitivi dei nuovi Paesi emergenti e al contempo devono rispettare gli alti standard qualitativi, di sicurezza alimentare, di benessere animale e di sostenibilità ambientale richiesti a livello europeo. Infatti, una conclusione positiva del Doha Round in seno all’Organizzazione Mondiale del Commercio offrirebbe certo nuove opportunità per il settore agro-alimentare grazie alla scoperta di nuovi mercati emergenti ma, al contempo, per gli agricoltori europei amplificherebbe gli effetti della sempre maggiore competitività nei mercati agricoli mondiali sempre più aperti. Inoltre, l’apertura dei mercati agricoli porta gli agricoltori ad affrontare una sempre maggiore volatilità, con notevoli disturbi in termini di prezzi e quantità. L’industria agro-alimentare deve trovare rapidamente il modo per adattarsi ai segnali provenienti dal mercato e affrontarne l’inerente rischio. Proprio per questo l’agricoltura deve rimanere una politica comune, offrendo una rete di sicurezza al settore agricolo nei momenti di crisi. Il documento di lavoro mette in risalto come l’agricoltura rappresenti un elemento insostituibile nelle zone rurali e come sia determinante per lo sviluppo economico, ambientale e sociale di queste zone: a diversi sistemi produttivi agricoli corrispondono, infatti, altrettanto differenti tipi di paesaggio con potenziali naturali peculiari. Proprio in questo campo, dunque, l’agricoltura provvede una piattaforma per la diversificazione economica nelle comunità rurali e offre dei beni pubblici comuni alla società nel suo complesso. Inoltre, l’agricoltura è particolarmente esposta e vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico, che nel breve e medio periodo si rifletteranno in condizioni climatiche estremamente rigide e nella contrazione della disponibilità delle fonti idriche, soprattutto nelle regioni già esposte alla pressione e al rischio della marginalizzazione. Per contro, l’agricoltura può giocare un ruolo positivo nella mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e diversificando l’approvvigionamento energetico tramite l’offerta di bio energia da scarti alimentari. Infine, nel documento viene evidenziata la necessità che la politica agricola dell’Ue si doti di regole coerenti per il mercato comune e per un comune approccio che garantisca un sostegno di base ai redditi agricoli. Un pagamento diretto di base è ritenuto necessario al fine di mantenere un adeguato reddito per lo svolgimento di un’attività agricola facente fronte all’aumento della volatilità dei mercati e per garantire una capacità produttiva che soddisfi l’offerta di servizi pubblici e di beni per il settore agro alimentare. Inoltre, l’attività agricola deve essere sostenibile anche nelle aree svantaggiate ed è per questo obiettivo che c’è bisogno di una rete di sicurezza comune, ma anche di misure specifiche rivolte alle necessità regionali e nazionali. In conclusione il documento evidenzia come una coerente politica agricola a livello europeo sia necessaria e indispensabile dal momento che offre un terreno di incontro per valori comuni e condivisi e al contempo una camera di compensazione per le differenti posizioni che si possono presentare nell’Unione a 27 Paesi membri. Una politica orientata da una strategia comune rappresenta la vera base per raggiungere un alto livello di sinergia, di apprendimento reciproco e di coesione economica e sociale. |
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