il Punto Coldiretti

Ue, qualità e origine per un agroalimentare più competitivo

Il modello agro-alimentare europeo deve rispondere ai bisogni e alle aspettative dei cittadini europei, quindi deve essere un modello sostenibile ed equilibrato dal punto di vista sociale ed ambientale, ma altresì dal punto di vista economico e pertanto è necessario migliorare l’efficienza degli strumenti utilizzati per la promozione del modello agroalimentare nell’Ue e nei Paesi terzi.

E’ quanto emerge dalla riunione di Consiglio in cui i ministri dell’agricoltura comunitaria hanno attuato uno scambio di opinioni circa il tema della competitività del modello agro-alimentare europeo sulla base di un documento della Presidenza spagnola che include un questionario.

Il documento della Presidenza riporta ugualmente una serie di considerazioni e raccomandazioni sviluppate nel corso di un seminario dedicato al tema della “Competitività internazionale del modello agroalimentare europeo”, organizzato dalla  Federazione spagnola dell’industria alimentare e delle bevande tenutasi a Siviglia il 15-16 Aprile 2010.

L’argomento è stato anche oggetto di discussione nel corso di un seminario dal titolo “Impatto degli standard dell’Ue sulla competitività del settore primario e agroalimentare” organizzato dalla commissione agricoltura del Parlamento europeo il 10 maggio scorso, che ha visto  la partecipazione del commissario Dacian Ciolos e il ministro dell’agricoltura spagnolo Elena Espinosa presidente di turno del consiglio dei ministri dell’agricoltura.

Nel corso della discussione due ostacoli alla competitività europea sono stati particolarmente presi in esame: la concorrenza sleale dei prodotti importati, che sono sottoposti a delle norme meno vincolanti, e la mancanza d’informazioni ai consumatori sulla qualità dei prodotti loro proposti.
 
Secondo il Commissario le norme che gli agricoltori devono rispettare sono il risultato delle conseguenti  esigenze dell’Unione e dei consumatori, sia sul modo di produrre che sul prodotto stesso. Il commissario ha invitato al rispetto e alla valorizzazione di queste norme in quanto proprio su queste ultime si fonda il plus-valore dei prodotti europei. La politica europea di qualità e diversità deve diventare un fattore di competitività e differenziazione sul mercato globale e i consumatori devono essere meglio informati sugli elevati standard che gli agricoltori europei sono chiamati a rispettare al fine di premiare i loro sforzi.

Il ministro spagnolo Espinosa ha enfatizzato, nel suo intervento, l’importante ruolo rivestito dalla corretta informazione ai consumatori attraverso un’etichettatura semplice ed affidabile che permetta ai produttori europei di veicolare il valore aggiunto dei loro prodotti: una presa di coscienza dei consumatori affinché siano consapevoli che le norme hanno un prezzo e che il modo di produzione deve essere remunerato. Ha, inoltre, ricordato l’importanza dell’implementazione di una legislazione che sia sostenibile per i produttori, oltre che rispettosa delle esigenze dei consumatori.

Sulla base della richiesta formulata dai ministri nella riunione di Consiglio del dicembre 2008 la Commissione ha avviato  un dibattito interno in vista della preparazione di un rapporto  dettagliato circa l’impatto economico dei rischi e delle opportunità che si presenteranno allorquando vi sarà una divergenza tra le norme internazionali e quelle dell’Ue. Il rapporto dovrà essere disponibile entro la fine del 2010.

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