Accordo tra Stati Uniti e Unione Europea sul commercio dei prodotti biologici
Grazie all’accordo siglato lo scorso 15 febbraio da Unione Europea e Stati Uniti, a partire dal primo giugno 2012 gli alimenti bio certificati nell’Ue o negli Usa potranno essere venduti come prodotti biologici nei rispettivi territori, mentre per il vino i tempi saranno più lunghi. I consumatori Ue potranno individuare un prodotto biologico certificato sia dal logo europeo (una foglia verde e 12 stelle) che sarà obbligatorio nel mercato comunitario dal prossimo luglio, sia dalla sigla statunitense Nop (National organic program). L’accordo tra i due maggiori produttori bio al mondo – il valore complessivo del comparto tra Stati Uniti e Unione Europea è stimato intorno ai 40 miliardi di euro, ed è in costante aumento – costituirà una base fondamentale per favorire a livello mondiale la promozione, lo sviluppo e l’occupazione nell’agricoltura biologica. Firmatari del partenariato – istituito a Norimberga in occasione della Biofach World Organic fair, la principale manifestazione mondiale per i prodotti biologici – sono stati Dacian Cioloş (Commissario Europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale), Kathleen Merrigan (Sottosegretario del ministero dell’Agricoltura Usa) e Isi Siddiqui (rappresentante americano per il commercio e negoziatore principale per l’agricoltura). Prima di arrivare all’accordo le parti hanno verificato la compatibilità della regolamentazione, delle misure di controllo della qualità, dei requisiti per la certificazione e delle norme di etichettatura adottati. Nonostante esistano delle leggere differenze tra le norme che regolamentano la produzione biologica negli Stati Uniti e nell’Unione europea, si è giunti ala conclusione che i rispettivi programmi sono da considerarsi equivalenti, tranne che per il divieto di utilizzo degli antibiotici. Il partenariato elimina una serie di ostacoli, soprattutto per le piccole e medie imprese: fino ad oggi, coltivatori gli agricoltori e le aziende che intendevano commercializzare i propri prodotti tra le due sponde dell’Atlantico dovevano ottenere due distinte certificazioni attestanti il rispetto delle rispettive norme, con il conseguente duplice onere di spese, ispezioni e pratiche. A garantire il rispetto delle nuove disposizioni sarà il certificato di esportazione, un documento che – oltre ad indicare la località di produzione e l’organismo che ha certificato il prodotto, consentendone la tracciabilità – servirà anche a verificare che non siano stati utilizzati metodi e sostanze vietate. I controlli sono stati affidati congiuntamente alla Direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione europea e al programma nazionale di agricoltura biologica dell’Usda, che supervisiona l’intera produzione biologica degli Stati Uniti. Gli Usa e l’Unione Europea continueranno a relazionarsi periodicamente per verificare il rispetto delle condizioni stipulate nell’accordo e a promuovere iniziative comuni di cooperazione su temi importanti, come il benessere animale. |
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