il Punto Coldiretti

Cancerogeno o no? Continua la battaglia sull’aspartame

Dopo che l’Istituto oncologico Ramazzini di Bologna ha per la seconda volta presentato studi a supporto della cancerogenicità dell’aspartame, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa)  ha risposto riaffermando ancora la totale sicurezza  del dolcificante per gli usi alimentari nelle dosi di consumo ordinarie.

L’Agenzia avrebbe criticato, in particolare, le modalità di svolgimento degli studi, sostenendo che non vi è nessuna evidenza circa buone pratiche di laboratorio, così come non traspare nessun legame tra i tumori in alcuni ratti e l’aspartame. Secondo l’Efsa, infatti, le infiammazioni polmonari nei ratti che avrebbero causato leucemia e linfomi erano precedenti e di lungo corso.

Dopo la bagarre sollevata dal primo studio del Ramazzini, l’Agenzia aveva impiegato un certo tempo per rispondere, ma sembra che ciò fosse dovuto al ritardo con cui l’Istituto avesse messo a disposizione tutti i dati. In questa seconda tornata, l’Efsa ha adottato una prima opinione il 19 marzo, ma chiedendo ulteriori dati.

Lo studio del Ramazzini era stato pubblicato sulla rivista Environemental Health Perspectives, e l’Efsa avrebbe riconfermato il suo primo parere di sicurezza alimentare. I ratti, in base all’esperimento di laboratorio, sarebbero stati nutriti con aspartame per tutto il corso della loro vita, iniziando addirittura con una esposizione fetale.

Il Ramazzini stavolta avrebbe usato un numero assai elevato di ratti, facendo oltretutto durare la loro esposizione all’aspartame per tutta la vita e lasciandoli morire di morte spontanea: l’Agenzia ha replicato che ciò potrebbe evidentemente aumentare la confusione circa il numero di decessi causati da aspartame o invece attribuibili ad altre cause.

In ogni caso l’Efsa riconosce che l’incidenza di leucemie e linfomi è significativamente più alta nel gruppo di topi sottoposti ad alto dosaggio (40%),  ma che tale incidenza è comunque uguale a quella del gruppo di controllo (non sottoposto ad aspartame) nel primo studio portato a termine dal Ramazzini. Non vi sarebbe quindi bisogno di rivedere la dose di uso dell’aspartame, fissata a 40 mg/kg corporeo/giorno.

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