il Punto Coldiretti

Crisi e poca democrazia: l’Efsa finisce nel mirino

Da qualche tempo l’Agenzia Europea sulla Sicurezza Alimentare si troverebbe in uno stato di crisi. Le cause potrebbero essere individuate da una parte nella scarsa trasparenza dei processi decisionali entro i gruppi; dall’altra nella gestione stessa degli scienziati, con un numero elevato di seniores che si sarebbero ritirati, o per motivi contrattuali o per cattiva gestione. Per tutte queste ragioni, alcuni parlamentari europei hanno deciso di indagare sul comportamento dell’agenzia di Parma.

Nelle ultime sedute del Consiglio di Amministrazione, gli stessi Membri del Consiglio avrebbero chiesto più  trasparenza sull’Efsa. Ma anche più qualità scientifica e modi chiari di reclutamento del personale. Le Opinioni sulla clonazione, così come la vicenda dei coloranti nelle bibite per ragazzi, sono state poi criticate da vari e seri organismi scientifici (tra cui la britannica Food Standard Agency).

Da parte sua, il Comitato Economico e Sociale Europeo avrebbe addebitato all’Efsa l’assenza di un controllo serio sugli alimenti importati, oltre che alla incapacità di valutare aspetti seri per i cittadini europei come l’impatto economico e sociale. E l’Agenzia Europea per l’Ambiente avrebbe indicato come molte Opinioni sugli Ogm sono poco convincenti, anche per lo scarso numero di scienziati esperti in ecologia entro il gruppo scientifico di riferimento. Nel 2009 proprio il Parlamento Europeo dovrebbe muovere a prime riflessioni sul ruolo che finora hanno avuto le Agenzie Indipendenti, in ragione anche della democraticità che le permea, e del grado di risposta che sono capaci di dare ai cittadini e ai loro problemi concreti.

A gettare altra benzina sul fuoco, il dibattito – ancora in corso – a seguito del parere dell’Efsa sulle “Linee Guida Nutrizionali”. Nel fornire alla Commissione Europea un parere scientifico, l’Agenzia europea aveva sfidato il suggerimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che chiedeva consigli alimentari unici per tutti i cittadini europei. L’Efsa aveva invece consigliato di procedere paese per paese, in virtù non tanto della diversità delle patologie da prevenire con l’alimentazione, ma della priorità che le stesse potevano avere a seconda dei paesi di riferimento. Inoltre, l’Efsa dichiarava assente un legame forte tra il ruolo dei grassi ed il sovrappeso/obesità, mentre sminuiva quello degli zuccheri, limitandolo solamente alla carie dentale e non considerando l’iperglicemia come un fattore di rischio in sé.
L’Oms, a sua volta, avrebbe criticato queste previsioni.  Sta ora alla Commissione Europea decidere il da farsi.

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