il Punto Coldiretti

Dall’Ue un approccio comune contro le frodi alimentari

Per bocca del Direttore Generale della Direzione Salute e Consumatori (Sanco), Robert Madelin, la Commissione Europea ha chiesto di arrivare ad un sistema unificato a livello europeo per punire gli operatori economici che adottano pratiche fraudolente sul cibo.

Ad oggi, infatti – è stato fatto notare – solo gli Stati Membri possono portare avanti azioni in merito, ma manca ancora un’unica strategia a livello europeo. L’occasione dell’incontro è stato il TransAtlantic Consumer Dialogue’s sulle nanotecnologie. Madelin ha inoltre portato avanti la richiesta – da tempo dibattuta- che la stessa Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare debba poter utilizzare denaro raccolto dalle imprese alimentari, che si auto-tassano per permettere che le loro ricerche vengano valutate.

Nonostante i possibili problemi e conflitti di interesse, si potrebbe così mettere fine ai ritardi di Efsa nella valutazione del rischio, spesso conseguenti alla sua focalizzazione su  plurime richieste provenienti da privati, che pure avrebbero gli incentivi economici per voler pagare ad Efsa la “tassa” sulla valutazione (in quanto sarebbero comunque garantiti i diritti di proprietà intellettuale in capo alle imprese stesse).

La risposta di Madelin sembra voler trovare una soluzione per mettere al riparo Efsa dalle accuse di ritardi nella valutazione del rischio, che hanno visto le Agenzie alimentari tedesca e francese siglare un accordo di cooperazione per emettere valutazioni del rischio tra  loro congiunte.

Un altro punto che è stato toccato nel corso dell’incontro riguarda poi le nanotecnologie. Madelin avrebbe risposto che ad oggi nessun tipo di Agenzia indipendente (né nazionale né comunitaria) avrebbe le risorse sufficienti per monitorare l’ingresso nel mercato europeo di prodotti che contengano nanotecnologie.

Infatti lo screening di tecnologie emergenti richiede costose apparecchiature che sono in pochi a potersi permettere. Inoltre, Madelin ha sollevato il problema della crisi economica, che potrebbe portare i governi nazionali a tagliare risorse proprio in materia di controlli e di applicazione della legge, anche alimentare.

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