E’ nato Accredia, l’ente unico italiano di accreditamento
Quando mancavano ormai solo una decina di giorni dalla scadenza prevista dal Reg. CE 765/2008 per dotarsi di un unico Ente di Accreditamento a livello nazionale, è stato raggiunto il sospirato obiettivo con la scelta ufficializzata dall’Italia di designare Accredia per tale ruolo. Nata il 15 luglio 2009 dalla fusione di Sinal e Sincert, Accredia è un’associazione riconosciuta che opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico svolgendo attività di accreditamento nei settori coperti dagli Accordi internazionali di mutuo riconoscimento per gli organismi di certificazione e ispezione ed i laboratori di prova. Soci dell’Ente sono tutte le principali organizzazioni d’impresa, il sistema camerale, i grandi Enti pubblici nazionali, gli Enti di normazione, gli operatori del sistema di valutazione della conformità e tanti gli altri soci, compresi i Ministeri dei principali settori interessati (Sviluppo Economico, Politiche Agricole, Ambiente, Interni, Istruzione, Lavoro, Difesa e Infrastrutture). Con la firma di questi Ministeri, sono attualmente in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale i due importanti decreti applicativi della Legge 99/2009 e del Reg. CE 765/2008: il primo individua le prescrizioni che l’Ente Unico italiano di accreditamento deve soddisfare mentre il secondo designa Accredia a svolgere questo compito nell’interesse generale, riconoscendole un ruolo di pubblica autorità. Il percorso di unificazione è stato senza dubbio lungo, se si pensa che è iniziato nel 2002 quando un Protocollo d’intesa siglato da tutte le principali categorie interessate aveva indicato nell’Ente unico di accreditamento un punto qualificante per le politiche italiane in favore della qualità, ma solo nel luglio dello scorso anno il Parlamento ha indicato il percorso per il raggiungimento di questo obiettivo, con l’art. 4 della legge n. 99/09 e la svolta attesa è arrivata a conclusione dell’anno. Coldiretti ha sempre seguito con interesse e partecipazione le attività di accreditamento, ritenendole una componente essenziale del sistema di verifica e promozione delle politiche di qualità e sicurezza del Paese. In tal senso, ha condiviso la scelta di riconoscere Accredia quale soggetto privato per lo svolgimento di un ruolo che il Regolamento comunitario qualifica "di pubblica autorità", nella convinzione che sia necessario stabilire opportune sinergie tra pubblico e privato, tra il piano volontario e quello cogente, per mettere a punto un sistema nazionale della qualità credibile ed efficiente, capace di assicurare un reale valore aggiunto alle imprese che ricorrono alla certificazione dei loro prodotti. D’altra parte, questa scelta deve garantire sia le imprese che i consumatori in quanto riserva alla parte pubblica il più alto ruolo di vigilanza nei confronti dell’Ente unico di accreditamento e dei relativi organismi di certificazione privati accreditati, con l’obiettivo di assicurare la massima tutela del mercato e rafforzare la trasparenza, presupposti necessari per una crescita complessiva del “sistema Italia”. Il Sistema Qualità deve essere credibile e ispirare fiducia al mercato, sia per quanto attiene la normativa cogente, sia per quanto attiene il sistema della certificazione volontaria, in termini di sicurezza, conformità, trasparenza, sostenibilità. Ciò sarà possibile solo se questo sistema saprà tenere in debito conto le esigenze delle imprese – sia sotto il profilo dei controlli, che dovranno essere efficaci, affidabili ma mirati, evitando duplicazioni e appesantimenti solo burocratici, sia sotto l’aspetto dei costi – perché la certificazione non può tradursi solo in oneri supplementari senza costituire un vantaggio per le imprese, in termini di reddito o di servizi aggiuntivi. |