il Punto Coldiretti

E’ scontro sulla carne clonata, no da otto europei su dieci

Mentre otto europei su dieci hanno dichiarato la loro contrarietà al commercio di carne clonata, secondo l’ultimo sondaggio Eurobarometro, al meeting del Comitato Consultivo sui Novel Foods e sui nuovi processi alimentari (Acnfp), è stata considerata una richiesta ipotetica di commercializzazione entro il Regolamento Novel Foods, per approvare carne o latte da bovini clonati e dalla loro progenie.

Il Comitato è stato interrogato circa la evidenza disponibile sui cloni e i loro discendenti, e se tale evidenza fornisce elementi sufficienti per la valutazione di carne, latte da tali animali, sotto il Regolamento Novel Foods. Tra i punti che sono stati sottolineati dal Comitato della Food Standard Agency: la sostanziale equivalenza (non vi è evidenza di differenze) nella composizione tra carne e latte da animali convenzionali e da animali clonati, per cui non vi sarebbero di conseguenza rischi di sicurezza alimentare; ogni potenziale differenza tra animali convenzionali e progenie di un clone è improbabile che esista dalla seconda generazione in avanti; i consumatori possono volere una etichettatura certa dei prodotti da cloni e da progenie dei cloni.
 
Il Board della Agenzia inglese per la Sicurezza Alimentare (Fsa) considererà l’opinione del Comitato Acnfp, comitato consultivo indipendente che fornisce pareri alla Fsa. Inoltre, la Fsa ha dichiarato che prenderà in considerazione, prima di fornire ogni parere ai ministri inglesi, anche la recente proposta della Commissione Europea di bandire carne e latte da animali clonati, così come ogni altro sviluppo della materia.

Il parere del Comitato arriva dopo che nei mesi scorsi si era diffusa la notizia che carne da animali clonati sarebbe stata immessa lungo la filiera alimentare, creando un allarme nel sistema di allerta rapida europeo (Rasff). Il regolamento Novel Foods è ancora congelato, e tra i punti del contendere proprio quello sulla clonazione.

In particolare, il braccio di ferro in corso  è tra Parlamento Europeo, che aveva chiesto una legge a parte sulla clonazione animale, e la Commissione, che intendeva inserire i cibi da animali clonati tra i Novel Foods semplici. Ora, le aperture della Commissione Europea in tal senso, non lasciavano però presagire una soluzione breve, con possibilità di prolungare un vuoto normativo destinato a far discutere.

Tra i punti sul tavolo, dopo il parere del Comitato Europeo sull’Etica, pure aspetti di benessere e salute animale, stante l’elevato tasso di animali clonati con malattie e disfunzioni. John  Dalli, Commissario Europeo alla Salute, era stato recentemente criticato proprio per aver dichiarato che gli aspetti etici non entrano nella sfera di valutazione della Ue.

Per contro, il Comitato Europeo sull’Etica, nel 2008 aveva consegnato il proprio parere alla Commissione Europea in risposta ad uno specifico quesito: “considerato l’attuale livello di sofferenza e di problemi di salute delle madri surrogate e degli animali clonati, il Gruppo Europeo sull’Etica (Gee) esprime i propri dubbi sul fatto che la clonazione animale per scopi alimentari sia eticamente giustificata. L’ulteriore ricerca scientifica chiarirà se questo valga anche per la prole. Attualmente il Gee non vede argomentazioni convincenti per giustificare la produzione di alimenti da cloni e dalla loro prole”.

Circa la valutazione del rischio alimentare e di benessere animale, Efsa ha rilasciato due opinioni. L’ultima, evidenziava come ancora vi fossero tutta una serie di incertezze e mancanza di dati per poter dare un parere conclusivo, su animali diversi da bovini e suini.

Negativo anche il commento della Coldiretti. “La commercializzazione di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati è un rischio inaccettabile – ha sottolineato la maggiore organizzazione agricola – che oltre ad un problema di scelta consapevole da parte dei consumatori e di rispetto della biodiversità pone evidenti perplessità di natura etica che occorre affrontare prima che sia troppo tardi”.

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