La Corte dei Conti Ue boccia le azioni contro la pesca illegale
La Corte dei Conti europea boccia le azioni che finora hanno messo in campo l’Unione europea e gli Stati membri contro la pesca illegale. L’obiettivo che si era fissata l’Ue, e cioè di metterla al banco entro il 2020, non è stato raggiunto. In una relazione, pubblicata il 26 settembre, la Corte Ue afferma che la lotta alla pesca illegale va intensificata perché l’attività fuori legge “ costituisce una delle più grandi minacce per gli ecosistemi marini e compromette gli sforzi per gestire le risorse ittiche in modo sostenibile”. Il documento riconosce riconosce che l’Unione europea e i singoli Paesi hanno adottato provvedimenti ma “ tali misure – questo il verdetto della Corte – non sono efficaci quanto dovrebbero perché i singoli Stati membri effettuano le verifiche e applicano le sanzioni in modi diversi”. Per questo è stato lanciato un invito alla Commissione a vigilare per puntare così a precisi obiettivi e cioè il rafforzamento dei regimi di controllo dei singoli Stati per impedire l’importazione nell’Ue di prodotti della pesca illegale e l’applicazione di sanzioni tali da dissuadere lo svolgimento di tale attività nelle acque dell’Unione europea e degli altri paesi. Lo studio sottolinea come l’Unione europea sia uno dei principali protagonisti del settore con 79mila pescherecci e rappresenti anche il maggiore importatore di prodotti ittici con il 34% del commercio a livello mondiale. |