il Punto Coldiretti

Riso: ancora un giro di vite della Ue sull’import dal Myanmar

In un momento di grande incertezze per il riso, che si trova ad affrontare un mercato nel quale è cessata la copertura della clausola di salvaguardia ed è anche nel  mezzo della revisione del nuovo regolamento Spg relativo alle importazioni dai paesi in via di sviluppo,  l’Unione europea ha fatto scattare un  nuovo giro di vite sulle importazioni di riso  dal Myanmar/Birmania.

Il 21 febbraio scorso, infatti, il Consiglio dell’Unione europea ha adottato un quarto ciclo di sanzioni in considerazione del perdurare della grave situazione e dell’intensificarsi delle violazioni dei diritti umani a seguito del colpo di Stato militare del 1º febbraio 2021. Nell’aprile dello scorso anno la Ue aveva deciso di bloccare le importazioni agevolate.

Ora con il nuovo regolamento si allunga l’elenco delle persone fisiche e società del Paese sottoposte a restrizioni. Si tratta di 22 persone e 4 entità che si aggiungono ai precedenti provvedimenti.

Tra le imprese private si segnala la International Group of Entrepreneurs (Ige) Company Limited, un conglomerato privato che ha legami molto stretti con i vertici delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e che opera nel settore dell’agricoltura in particolare nella produzione e esportazione di riso del Myanmar.

Il gruppo Ige comprende la società Myanmar Rice Trading Co., Ltd. (Mrt), fondata nel 2001 per svolgere attività di produzione e commercio di riso, partendo dalla “coltivazione a contratto”, e procedendo con la raccolta, la lavorazione e il commercio nel mercato globale di un’ampia gamma di riso a prezzi accessibili per rivenditori in tutti i paesi del mondo.

Il nuovo provvedimento sanzionatorio riporta che, nel 2017, Ige ha fornito al Tatmadaw sostegno finanziario in relazione alle “operazioni di pulizia” nel Rakhine, contribuendo così a gravi violazioni dei diritti umani commesse nello stesso anno nei confronti della popolazione Rohingya.

Intanto per quanto riguarda la campagna italiana, secondo le ultime previsioni dell’Ente risi, si rileva per le prossime semine 2022 un calo dell’1,21% della superficie rispetto al 2021 che si ferma così a 224mila ettari (-2.700 ettari). La flessione più marcata si registra in questa prima analisi per il gruppo del riso arborio e del Gruppo Baldo.

Sul trend ha inciso il pesante aumento dei costi di produzione.

Fiorito Leo

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