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Efsa a Consiglio: “Aumentata l’attività, ridurremo i costi”

Si è concluso a Praga il Consiglio Direttivo della Agenzia per la Sicurezza Alimentare Europea. Recentemente al centro di critiche sulla sua efficacia, l’Agenzia (tramite la Direttrice Catherine Geslain-Lanéelle) ha ribadito l’incremento delle attività, mentre il responsabile della unità Finanza ha rilevato come i risparmi e le ottimizzazioni siano ormai un obiettivo per il 2010. In sostanza, l’aumento delle spese dell’Efsa (+1,9%) per quel periodo sarà semplicemente un’indicizzazione ai costi di inflazione.

Raggiungere gli stessi risultati con meno risorse: questo l’obiettivo dell’Efsa, al centro anche della prossima revisione sulle Agenzie Europee indipendenti promossa da Parlamento Europeo e dal Consiglio.
Diana Banati, presidente del Consiglio direttivo, ha inoltre sottolineato la necessità di utilizzare più risorse per obiettivi credibili, cioè per dossier di utilità effettiva.

In base a quanto emerso durante l’incontro, ad oggi la maggiore parte dei pareri dell’Efsa (25% circa) sono dati su richieste dell’industria (approvazione di nuovi prodotti), mentre solo il 15% su attività scientifiche di valutazione del rischio. Inoltre, un 86% del budget è allocato sulla valutazione del rischio, e un 16% sulla comunicazione dello stesso (sono le 2 attività fondamentali dell’Efsa).

E’ stato chiesto alla Direttrice della Comunicazione Scientifica se e come considera utile il monitoraggio dei media circa la copertura delle attività dell’Efsa, e se non vi siano stati gettati troppi soldi (nel 2008 il doppio del 2007). La risposta è stata che è cura dell’Efsa garantire l’efficacia e l’efficienza dell’utilizzo delle risorse, e che il tema viene tenuto costantemente sotto osservazione.

Un’altra osservazione è venuta da Bart Sangster, in rappresentanza dell’Olanda. Sangster (ex vice presidente di Unilever) ha chiesto di spuntare le voci di attività per le quali viene fornito prioritariamente un aiuto dalla Agenzie Nazionali o dagli Stati Membri, per avere una visione più completa di chi sostiene i costi di valutazione del rischio.

Sue Davis, già presidente della Piattaforma degli Stakeholders, ha inoltre chiesto maggiore azione sui Panel, in modo da avere non solo una rappresentanza degli stessi membri bilanciata per stati nazione, ma anche per organizzazioni di appartenenza, in modo da avere l’industria bilanciata da enti governativi o non governativi. Sul punto sono poi intervenuti Rita Majala, che ha chiarito come sia difficile svolgere tale attività, data la necessità di avere esperti con un campo di competenze abbastanza ampio e non superspecialisti, e la necessità di considerare altri fattori (appartenenza nazionale, appunto).
Nel Direttivo sono stati inoltre nominati entro i Panel 174 nuovi scienziati indipendenti, con un mandato triennale.

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