il Punto Coldiretti

Efsa, Coldiretti chiede più attenzione per le imprese agricole

Si è recentemente tenuta a Bruxelles la sessione della Piattaforma consultiva degli Stakeholders (parti interessate, in italiano), cioè quegli individui o gruppi che sono direttamente interessati dalle attività scientifiche di EFSA. Il dialogo riveste un ruolo sempre più cruciale e intende acquisire la legittimazione di tutti i più importanti attori economici e sociali. Gli stakeholders sono al centro del Piano strategico che l’Agenzia europea ha predisposto per gli anni 2009-2013.

La Piattaforma è servita per porre al centro dell’attenzione tutta una serie di nuove tematiche: dalla globalizzazione – che impone nuovi rischi alimentari o il ri-emergere di rischi precedentemente presenti – alle indicazioni salutistiche e nutrizionali degli alimenti, fino alle nuove metodologie di analisi che Efsa intende incentrare su un analisi rischi-benefici. In Europa, vi sono sempre più categorie alimentari che, sebbene in sé salutari, possono subire contaminazioni lungo la filiera alimentare, creando un problema per categorie sensibili sovraesposte (come bambini, anziani, donne in gravidanza).

Così, ad esempio, il consumo di pesce ricco di grassi, sebbene vantaggioso dal punto di vista  degli omega 3, crea problemi di ingestione del tossico metilmercurio; allo stesso modo la frutta secca, sebbene utile per minerali, acidi grassi polinsaturi e vitamine, avrebbe il rischio aflatossine. Insomma, al concetto astratto di sicurezza alimentare di ogni alimento, si vorrebbe sostituire un più prosaico concetto di “bilanciamento dietetico sicuro”. 

Un tema caldo sono le nanotecnologie e il cibo. L’Efsa sta raccogliendo il punto di vista delle parti interessate, dal momento che la ricerca su questi aspetti è del tutto nuova, e non si presta alle considerazioni di valutazione del rischio tipiche dei materiali tradizionali. Come ammesso da Vittorio Silano, presidente del Comitato Scientifico, si sa ancora troppo poco sulle ricadute delle nanotecnologie alimentari sulla salute, e la valutazione del rischio va rivista per tenere conto del modo nuovo in cui la materia interagisce a dimensioni “nano”.

Un ulteriore tema discusso è stato il Piano Strategico 2009-2013dell’Agenzia, cui Coldiretti ha dato propri spunti, rafforzando l’attenzione sulla sicurezza non solo del cibo, ma degli agricoltori stessi. Coldiretti ha poi chiesto attenzione circa le iniziative di coinvolgimento delle parti interessate, in modo da rendere Efsa meno astratta, pur senza perdere la propria indipendenza. In particolare, mancherebbe una camera di compensazione e di incontro con i funzionari e gli scienziati di Efsa e imprenditori, che rende il ruolo dell’agenzia ancora percepito come lontano dagli interessi concreti degli operatori alimentari europei.

Coldiretti ha inoltre chiesto un migliore bilanciamento tra le attività di Efsa al servizio dei cittadini (valutazione del rischio su alimenti già presenti nella catena alimentare, e magari in risposta a richieste istituzionali della Commissione) e attività invece al servizio di industrie private (richieste di autorizzazione di sostanze o nuove sementi, come Ogm), che assorbono ancora una quota molto rilevante del budget dell’Agenzia, ma le cui ricadute concrete sulla sicurezza alimentare sono ancora poco chiaramente percepite dai cittadini europei come rilevanti.

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