il Punto Coldiretti

Efsa, gli animali clonati muoiono prima degli altri

Gli animali clonati muoiono prima di quelli allevati in modo tradizionale e presentano anche più anomalie alla nascita. E’ quanto afferma la Coldiretti nel dare notizia del nuovo documento dell’Agenzia per la sicurezza alimentare europea (Efsa) sulla clonazione dal quale si evidenzia che, secondo gli studi scientifici presi in esame dall’Agenzia, gli animali clonati hanno un tasso di mortalità più alto rispetto agli altri e sono affetti da anomalie dello sviluppo.

Nonostante ciò l’Efsa nella nuova dichiarazione afferma che “in termini di sicurezza alimentare, nulla lascia supporre che esistano differenze nella carne e nel latte dei cloni e della loro progenie rispetto a quelli di animali allevati in modo tradizionale”, seppur le informazioni disponibili sulla clonazione di specie diverse da bovini e suini siano ancora limitate.

Il nuovo pronunciamento  dell’Agenzia per la sicurezza alimentare europea (Efsa) avviene dopo  che quest’estate a seguito di una propria indagine l’agenzia per gli standard alimentari britannici ha confermato che la carne prodotta da almeno un toro nato da esemplari clonati e’ stata messa in commercio in Gran Bretagna illegalmente e verosimilmente e’ stata mangiata.

L’apparente dichiarazione di apertura dell’Efsa è preoccupante per la maggioranza assoluta dei cittadini che, stando ai risultati dell’ultima indagine di Eurobarometro, bocciano la possibilità che latte, formaggi e carne provenienti da animali clonati arrivino sulle tavole per motivi ambientali, etici, sanitari ed economici, avendo peraltro ben chiaro il significato della nuova tecnica.

Il 79 per cento degli italiani conosce in cosa consiste la tecnica della clonazione animale, ma ritiene che siano chiari gli effetti di lungo periodo sulla natura (81 per cento), che potrebbe compromettere la biodiversità (63 per cento), che causi sofferenza agli animali (52 per cento) e che sia moralmente sbagliata (69 per cento). Il 64 per cento ritiene pertanto che la clonazione a fini alimentari non sarebbe mai giustificabile con la maggioranza dei cittadini che non comprerebbe mai latte o carne da animali clonati e per questo il 78 per cento ha dichiarato che un sistema di etichettatura dovrebbe essere reso obbligatorio qualora fossero venduti prodotti derivati dalla progenie di animali clonati.

La commercializzazione di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati è un rischio inaccettabile che oltre ad un problema di scelta consapevole da parte dei consumatori e di rispetto della biodiversità pone evidenti perplessità di natura etica che occorre affrontare prima che sia troppo tardi.

Una esigenza irrinunciabile che riguarda anche le manipolazioni genetiche proprio nel momento in cui negli Usa la Fda (Food and Drug Administration), l’agenzia per la sicurezza alimentare, sta decidendo sulla possibilità di immettere in commercio un tipo di salmone geneticamente modificato.

 

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