Fitofarmaci, i prodotti extraeuropei irregolari sono il quintuplo di quelli Ue
I prodotti agroalimentari extracomunitari con livelli di residui di fitofarmaci oltre la norma sono cinque volte superiori a quelli europei, con percentuali di irregolarità fino all’83 per cento del totale. E’ quanto emerso dalle analisi condotte dall’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, su oltre 77mila campioni di 582 alimentari differenti. Lo stesso non può dirsi dei paesi extraeuropei. I prodotti irregolari sono, come detto, cinque volte maggiore rispetto a quelli dell’Ue ma, se si vanno ad analizzare i singoli paesi, emerge che risultano superiori ai limiti fino all’83 per cento dei campioni. E’ il caso dei cavoli cinesi, ma lo stesso discorso vale anche per i broccoli (irregolare il 77 per cento dei casi) e i pomodori (47 per cento dei casi) provenienti dal paese asiatico. Ma risultano potenzialmente a rischio anche l’uva (65 per cento di superamento dei limiti) e il pepe (42 per cento) indiani, i piselli sloveni, l’aglio argentino, le patate brasiliane. Per le analisi Efsa ha usato per la primissima volta il sistema di analisi cumulativa del rischio, che consente di valutare insieme gli effetti combinati di una esposizione incrociata a diversi agenti chimici che hanno proprietà tossicologiche simili. |
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