Globalgap, una certificazione tra luci e ombre
Globalgap, evoluzione dell’Eurepgap, è una certificazione richiesta dalla GDO europea riunita nel gruppo Eurep-Euro-Retailer Produce Working Group. Tale tipo di certificazione è basata su uno standard per il rispetto di buone pratiche agricole, adatto a rispondere alle esigenze dei consumatori in merito alla sicurezza alimentare, rintracciabilità, tutela e conservazione dell’ambiente, salute e sicurezza dei lavoratori e al benessere degli animali. Si applica sia alle produzioni animali che a quelle ortoflorofrutticole. Con l’introduzione della nuova versione del 3 luglio 2007, un’impresa potrà ottenere la certificazione di diversi prodotti, a seguito di un’unica visita da parte di Organismi di controllo e certificazione accreditati. Possono aderire a Globalgap i diversi soggetti coinvolti nella filiera agroalimentare, quali produttori singoli o associati, GDO Europea, membri associati (laboratori, enti di certificazione, società di consulenza, aziende produttrici di mezzi tecnici per l’agricoltura). La nuova struttura dello standard ha carattere modulare, pertanto una singola azienda deciderà quali moduli applicare in funzione dei prodotti per i quali intende ottenere la certificazione. Sono possibili quattro opzioni di certificazione Globalgap a seconda che il richiedente sia: – un singolo produttore; – un’organizzazione a capo di un gruppo di produttori (Associazione, Cooperativa, commerciante, ecc); – un singolo produttore in possesso di una certificazione riconosciuta da Globalgap; – un gruppo di produttori in possesso di una certificazione riconosciuta da Globalgap. I vantaggi di questo tipo di certificazione, che di fatto costituisce una sorta di passaporto richiesto dalla GDO europea, possono essere riassunti in: a) rispondere alle esigenze dei clienti europei, che sempre più richiedono l’adozione di standard internazionali (Globalgap già da alcuni anni è lo standard internazionale di riferimento per la produzione dell’ortofrutta); b) aggiungere le regole della Produzione Integrata per la produzione e commercializzazione di un ampio paniere di prodotti agricoli. c) rappresentare una vera e propria Linea Guida per le Buone Pratiche Agricole. Tra gli svantaggi di questo standard (e per altri richiesti a profusione) ci sono i costi per le imprese, per le quali spesso vengono considerati un ulteriore balzello. Questa certificazione, nata per selezionare e qualificare i fornitori in funzione delle garanzie offerte, a volte si traduce in una selezione fatta sulla base della possibilità di adottare o meno lo standard per i suoi costi eccessivi. Per le aziende medio piccole, che sono la maggior parte del tessuto produttivo italiano, l’approccio è problematico e pertanto occorre studiare forme di certificazione per imprese associate, supportate da una struttura esterna di garanzia della qualità, consentendo in modo tale controlli a campione in grado di abbattere i costi . Va inoltre detto che il proliferare di questi sistemi potrebbe confondere il produttore e stemperare l’efficacia della certificazione, che può essere vissuta come una imposizione, senza sostanziali ritorni economici per l’impresa, mettendo anche in cattiva luce le norme europee sulla sicurezza alimentare e tutti questi aspetti sono stati evidenziati da Coldiretti a chi gestisce e aggiorna lo standard. Per quanto riguarda l’iter per accedere alla certificazione, essa comprende la formulazione di un’offerta economica (senza impegno), la stipula di un contratto di certificazione, la registrazione dell’organizzazione nel Data Base Globalgap, l’assegnazione del numero di registrazione Globalgap, la visita di valutazione in azienda da parte di valutatori esperti di settore, ed infine il rilascio del certificato di conformità con licenza d’uso del marchio. Nel caso della seconda opzione (cooperativa o associazione di aziende agricole) viene richiesta anche la stesura di un Disciplinare Tecnico che descriva gli elementi di Sistema Qualità, attraverso i quali il gruppo di produttori gestisce e coordina tutte le aziende agricole per garantire la conformità ai requisiti richiesti dallo standard Globalgap. Per ottenere questa certificazione ci si può rivolgere ad organismi riconosciuti da Globalgap ed accreditati dal Sincert. Le imprese interessate possono contattare il Servizio Qualità, Sicurezza alimentare e Nutrizione della Confederazione per avere ulteriori ragguagli in merito. |
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.