La Francia parte con l’origine obbligatoria sui derivati della carne
La Francia batte un colpo e gioca d’anticipo, con una norma che prevede l’obbligo di indicare l’origine della carne negli alimenti trasformati nel quadro di una più ampia legge a tutela dei consumatori. Il voto unanime del Senato d’Oltralpe indica una ferma volontà di porre uno freno ai problemi di filiera che hanno riguardato anche questo Paese. Proprio l’Horsegate aveva visto infatti diverse industrie francesi (Spanghero, tra tutte) al centro dello scandalo. La nuova legge dovrà passare il vaglio dalla Commissione europea per i profili di compatibilità, ma le autorità francesi spiegano che non dovranno aspettare la normativa Ue. La Francia dichiara poi di poter contare sull’appoggio di Germania e altri paesi. La normativa comunitaria in materia è invece ancora in alto mare: la Commissione dovrà decidere, entro il dicembre 2014, se l’origine andrà indicata obbligatoriamente per tutta una serie di prodotti quali ad esempio latte e derivati, altri tipi di carne rispetto a quelle di maggior consumo (ad esempio quella equina o di coniglio, alimenti non trasformati e prodotti monoingrediente. Ma anche se questo vale per gli ingredienti primari, ovvero quelli presenti per oltre il 50% sul totale dell’alimento. Intanto, entro dicembre di quest’ anno la Commissione europea presenterà una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio sull’indicazione obbligatoria del paese d’origine o del luogo di provenienza per le carni utilizzate come ingrediente. Ad oggi, una difficoltà maggiore deriva dalla mancata chiarezza su cosa si intenda con “place of provenance”, con possibili problemi per la parte agricola nel vedersi riconosciuto un ruolo centrale nella questione. |