il Punto Coldiretti

L’Agenzia per la sicurezza alimentare dà lo stop a una nuova varietà di mais ogm

In attesa della riunione della Commissione permanente sulla catena alimentare e la salute animale, in cui la Commissione Europea proporrà l’autorizzazione di tre ogm tra cui il discusso Mon810 della Monsanto, si scopre un episodio risalente ad un anno fa e finora passato in sordina.

Un’altra varietà di granturco geneticamente modificato, il LY038, sempre presentato da Monsanto attraverso la compagnia ombrello Renessen, era stato contestato dal gruppo scientifico dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare sugli ogm.

Gli esperti dell’Efsa avevano giudicato insufficienti i dati prodotti, richiedendo nel marzo 2009 un studio di 90 giorni su cavie da laboratorio con campioni di confronto con una varietà di mais non-ogm il più possibile simile al LY038 e dalla comprovata sicurezza. Segnalavano inoltre la necessità di ripetere l’analisi statistica dei dati di uno studio di 42 giorni sul nutrimento dei galletti e darne una comparazione diretta.

Infine richiedevano che fossero presentati i risultati di uno studio del 2002 che aveva indagato le cause del rilevamento di effetti clorotici, ovvero di decolorazione dovuta a clorofilla, nelle piante durante i controlli. La risposta della multinazionale è stata il ritiro della richiesta di approvazione, giustificata in base a non precisate motivazioni di carattere economico. Pur non avendo quindi superato i controlli dell’Efsa, oggi il LY038 è utilizzato in Paesi extra Ue, principalmente come mangime per gli animali da allevamento.

Le Ong venute a conoscenza della questione, seppur soddisfatte per la linea dura tenuta da Efsa (che definiscono inconsueta), si interrogano sulle reali motivazioni del ritiro della richiesta e del rifiuto da parte della Monsanto di presentare i dati richiesti, nonché sull’assenza di rilevanza data alla notizia, anche da parte di Efsa stessa, che si è limitata a registrare il documento nel relativo elenco senza pubblicizzarlo.

L’accusa esplicita è di voler evitare qualsiasi messa in discussione della sicurezza delle colture ogm. Argomento che invece infiamma le discussioni sul futuro agroalimentare dell’Italia, in seguito alla discussa decisione del Consiglio di Stato del 19 gennaio scorso con cui si sollecitava ad autorizzare la coltivazione del Mon810 nel nostro Paese.

Ai dubbi già espressi da Coldiretti riguardo di questa specifica varietà di mais, si aggiungono ora serie perplessità sull’attendibilità di chi dimostra di avere comportamenti ambigui riguardo alla sicurezza alimentare dei suoi prodotti e, quindi, alla salvaguardia di colture e consumatori.

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