il Punto Coldiretti

Latte alla melamina, l’Efsa mette in guardia da biscotti e cioccolato

Dopo la sollecitazione da parte della Direzione Generale Salute e Consumatori della Commissione Europea, non si è fatto attendere il parere dell’Agenzia Europea sulla Sicurezza Alimentare sul latte cinese alla melamina. Non si tratta di una Opinione vera e propria, per le quali EFSA ha bisogno di tempi più lunghi; ma di una dichiarazione, che comunque è basata su criteri scientifici e su valutazioni attendibili.

In estrema sintesi, EFSA dichiara che in caso di massicci consumi di biscotti e cioccolato/prodotti confezionati (contenenti latte cinese contaminato), esiste il rischio di superare il Limite Giornaliero Tollerabile (Dose di sicurezza che assunta per tutta la vita non dovrebbe causare danni).

Questo soprattutto per i bambini forti consumatori di biscotti ripieni con forte presenza di latte in polvere, che aumenterebbe la concentrazione di melamina (si supererebbe di 2-3 volte la soglia massima consentita). Tale limite è più basso in Europa (0,5 mg/kg di peso corporeo) che negli Usa (0,65 mg/kg di peso corporeo). Tuttavia EFSA dichiara che non si sa, allo stato attuale, se tali prodotti (biscotti e cioccolata fatti con latte contaminato) siano importati dalla Cina nella EU; mentre dalle statistiche della CE, emerge che si importano prodotti (biscotti e cioccolate) a base di latte dalla Cina.

Contrariamente al caso del parere sull’olio di girasole contaminato importato dalla Russia, in questo caso EFSA ha dato prova di tempismo esemplare e di chiarezza informativa. Tuttavia, sembra che i problemi non siano solo di natura informativa: in presenza di sistemi produttivi opachi ed in cui la tracciabilità non viene implementata, come in Cina, alla fine non si riesce ad avere sufficiente garanzie per i consumatori.

Di conseguenza, la stessa Commissione Europea avrebbe imposto controlli in capo agli Stati Membri, su tutti quei prodotti cinesi contenenti latte nella misura almeno del 15% sul prodotto finito. Il limite massimo oltre il quale i prodotti dovrebbero essere distrutti è di 2,5 mg di melamina per kilogrammo di prodotto finale.  I costi dei controlli dovrebbero essere sostenuti dai produttori/importatori degli alimenti a rischio.

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