il Punto Coldiretti

L’Europa chiede maggiore trasparenza alla catena alimentare

Il vertiginoso aumento dei prezzi dei prodotti agricoli degli ultimi anni è al centro di uno studio della Commissione europea che analizza l’interazione tra rincari e speculazione attraverso un’investigazione sulla catena di approvvigionamento alimentare, evidenziando carenze nel suo funzionamento e problemi di trasparenza. Il risultato è una comunicazione ufficiale elaborata da un High Level Group (ovvero un gruppo di esperti di alta qualità e competenza) sulla competitività dell’industria agroalimentare, che identifica i nodi problematici e propone strade concrete da percorrere per migliorarne il funzionamento.

Le priorità evidenziate dal documento possono sostanzialmente essere riassunte in 3 punti. Il primo riguarda la promozione di relazioni sostenibili e orientate al mercato fra gli stakeholder (portatori di interessi) dell’intera catena alimentare (a partire dai coltivatori fino ai rivenditori) tramite il monitoraggio di possibili pratiche contrattuali sleali tipo e la loro eliminazione sui mercati sia comunitari che interni agli Stati membri, per arrivare ad una serie di tipologie di contratti standard.

Nel secondo si evidenzia come vada aumentata la trasparenza all’interno della catena di approvvigionamento agroalimentare, accrescendone la competitività e la resistenza alla volatilità dei prezzi tramite uno strumento di monitoraggio a livello europeo ma anche al sostegno e all’incoraggiamento di iniziative dei singoli Stati per servizi di verifica e comparazione dei dati. In base al terzo punto, infine, va favorita l’integrazione e la competitività fra le catene di approvvigionamento alimentari trasversalmente agli Stati membri, attraverso l’armonizzazione e la regolazione degli standard di sicurezza alimentare e dell’etichettatura.

Le raccomandazioni che accompagnano il documento riguardano la necessità di collaborazione dei vari stakeholder, degli Stati membri e delle associazioni interessate nella catena alimentare nel ricercare soluzioni condivise. Sforzo in cui Coldiretti è impegnata da diverso tempo con numerose iniziative, non solo di denuncia (come nel caso del “cartello della pasta”), ma anche con proposte concrete di nuove soluzioni, come la “filiera agricola tutta italiana”, e il rapporto diretto e trasparente fra produttore e consumatore, come nel progetto dei mercati di Campagna Amica. Iniziative che valorizzano il prodotto “made in Italy” e locale, accrescendone ulteriormente la competitività.

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