Al Ceja le proposte dei giovani Coldiretti sulla politica commerciale Ue
Parità delle condizioni, efficacia dei controlli, reciprocità delle norme. Sono le condizioni richieste ai prodotti importati, indispensabili per evitare che il commercio internazionale porti a un abbassamento delle tutele. Questa la linea portata avanti da Coldiretti Giovani Impresa in occasione dell’incontro in videoconferenza, il 15 settembre scorso, con il Consiglio europeo dei giovani agricoltori (Ceja). Il confronto tra la delegata nazionale Coldiretti, Giovani, Veronica Barbati, e la delegata regionale della Puglia, Benedetta Liberace, con il presidente del Ceja ,Jannes Maes. il vice presidente Simon Wancke e il segretario generale Alessia Musumarra si è svolto in vista del prossimo dibattito in ambito Ceja finalizzato ad adottare una posizione comune tra le realtà agricole giovanili sulla revisione della politica commerciale europea su cui la Commissione Ue ha lanciato una consultazione pubblica. Il Ceja intende esprimere la sua linea entro la fine di ottobre. Per Coldiretti Giovani senza adeguate tutele della Ue i prodotti importati rischiano di rappresentare concorrenza sleale per le produzioni europee e italiane in particolare che per gli elevati standard produttivi richiedono maggiori investimenti e costi di produzione più elevati. La difesa dell’agricoltura europea, secondo i giovani, passa attraverso una revisione della politica commerciale europea che riconosca l’importanza del mercato agroalimentare e la necessità di garantire trasparenza e reciprocità nelle condizioni, negli standard e nei protocolli di produzione. |
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