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Parlamento Europeo: le etichette inglesi penalizzano il 60% delle produzioni italiane

Il semaforo in etichetta mette a rischio il 60% delle produzioni italiane sul mercato inglese. I prodotti di pregio (Dop e non solo), in ragione delle proprie caratteristiche organolettiche, faticano, infatti, ad essere riformulati secondo i nuovi dettami imposti dalle indicazioni semaforiche britanniche, le quali richiedono un minaccioso bollino rosso sulla confezione in caso di superamento del 30% dell’assunzione giornaliera di riferimento per grassi saturi, grassi, sale o zucchero. Se si considera che il nuovo sistema interessa 6 prodotti su 10 e minaccia di crescere ulteriormente in futuro, è evidente che ciò rappresenta un problema potenziale per le esportazioni italiane. Tanto più che la tipologia di etichetta potrebbe essere presto adottata anche da altri paesi europei.

Ora una interrogazione italiana al Parlamento Europeo porta i nodi al pettine. La domanda di fondo riguarda proprio la contraddizione interna della normativa europea (Reg.1169/2011) sugli schemi nazionali di informazione nutrizionale aggiuntiva al consumatore. Che da un lato sono ammessi, dall’altro devono essere obiettivi e non discriminatori sui prodotti alimentari e non creare ostacolo alla libera circolazione di merci. Una contraddizione palese nel dettato dello stesso regolamento 1169, e che sarebbe certamente venuta presto allo scoperto, in ogni caso.

Ma si evidenzia pure un’altra contraddizione, stavolta non interna al regolamento, che riguarda il conflitto con la più generale politica europea di tutela e promozione delle produzioni di particolare qualità: Dop e Igp, ad esempio, con disciplinari depositati, difficilmente riformulabili (si dovrebbe riformulare la ricetta, quindi i valori nutrizionali, che fanno parte integrante del “gusto” e del pregio organolettico dell’alimento di volta in volta considerato). Due Europe in marcia l’un contro l’altra armate: questo il quadro come appare a un osservatore esterno.

Soprattutto, non solo le produzioni italiane di pregio (Dop), ma anche quelle ad alto tasso agricolo ne verrebbero fortemente penalizzate. La National Farmers’Union inglese non a caso si è fortemente opposta al “semaforo in etichetta”. In punta di diritto, e formalmente, il Dipartimento della Salute del Regno Unito aveva inoltrato lo schema cosiddetto dell’ “Hybrid Traffic Light System” alla Commissione, che aveva dato parere positivo. Ma la partita è appena iniziata, a quanto pare.

 

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