il Punto Coldiretti

Prandini a Bruxelles: “Niente tagli alla Pac, sì alle nuove tecniche”

Una Pac semplice ed efficace, senza tagli al bilancio Ue; sviluppo dell’agricoltura di precisione e delle nuove tecniche vegetali; sostegno alle bioenergie; più informazione e trasparenza in etichetta contro la diffusione di modelli come il nutriscore. Si gioca su questi temi il futuro dell’agricoltura europea secondo quanto sottolineato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel chiudere a Bruxelles i lavori del Global Food Forum (GFF) di Farm Europe, un evento giunto alla quarta edizione e che come ogni anno richiama alcuni tra i massimi esponenti del settore agroalimentare europeo ed internazionale, del mondo scientifico e dell’industria alimentare, oltre a numerosi eurodeputati e funzionari di alto livello della Commissione europea.
Per quanto riguarda le nuove sfide legate al cambiamento climatico, il Presidente Prandini ha sottolineato che l’agricoltura di precisione e l’innovazione, così come le nuove tecniche di selezione vegetale, possono essere una soluzione per ridurre l’utilizzo di input chimici nel settore agricolo. Anche il ruolo delle bioenergie e delle energie rinnovabili sarà centrale per migliorare il ruolo già positivo dell’agricoltura nel nella mitigazione dei cambiamenti climatici.
Secondo Prandini, le sfide della filiera agroalimentare possono essere vinte grazie al ruolo fondamentale degli agricoltori nel rapporto con il cittadino consumatore, che va informato in modo trasparente con tutti gli strumenti a disposizione, a partire dall’origine per valorizzare il territorio, i valori e le tradizioni locali, fino allo sviluppo delle blockchain, evitando però la diffusione di sistemi di etichettatura nutrizionale semplicistici, come il Nutriscore o le etichette a semaforo. Non a caso Coldiretti ha raccolto 1,1 milioni di firme di cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti con la petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) promossa assieme ad altre organizzazioni del vecchio continente.
Il commercio internazionale e la Brexit sono ulteriori grandi sfide per l’agricoltura europea, che sistematicamente paga guerre commerciali ed interessi economici di altri settori, senza che l’Unione europea, come nel recente caso legato ai dazi USA, riesca a rispondere in modo compatto a difesa degli agricoltori europei. Anche nell’ambito degli accordi di libero scambio, ha affermato Prandini, è necessario garantire la reciprocità di standard produttivi, per evitare fenomeni di competizione sleale che penalizzino i produttori europei.
L’edizione 2019 del Forum si è svolta nel corso del primo giorno di lavoro ufficiale del nuovo collegio dei Commissari della Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen e nel mezzo di una riforma della Pac che, sebbene già impostata dalla scorsa legislatura, sembra ancora tutta da definire.
L’edizione del Gff2019 si è aperta con gli interventi di Yves Madre, Presidente di Farm Europe, dell’On. Dacian Ciolos, presidente del gruppo parlamentare liberale Renew Europe, dell’On. De Castro e di Christiane Lambert. Gli oratori hanno tutti sottolineato come il settore agricolo europeo sia oggi sempre più consapevole di fronteggiare tre urgenti sfide, una ambientale, una economica e una sociale, a cui l’agricoltura europea può e deve rispondere declinando allo stesso modo il concetto di sostenibilità. Un’agricoltura che, riprendendo le parole di Yves Madre, deve guardare oltre le programmazioni di medio-breve termine e deve essere in grado di gettare solide basi per una visione di futuro e strategie a lungo termine, con orizzonte 2030-2035.
Un settore agricolo europeo oggi più che mai consapevole anche delle sfide sociali che lo attendono, con i sempre più numerosi fenomeni di discriminazione, di violenza e di isolamento degli agricoltori, che stanno generando proteste ormai in tutto il continente, da Parigi a Berlino, da Dublino a Madrid. Il settore agricolo, secondo l’On. Ciolos, deve essere messo nelle condizioni di poter fronteggiare questi nuovi fenomeni sociali, con maggiore proattività, che tuttavia, come ricordato dall’On. De Castro, non deve prescindere dalla comprensione delle necessità dei consumatori, che chiedono maggiore trasparenza ed informazioni da parte del settore agroalimentare.
Trasparenza, informazione ed educazione dei consumatori sono dunque una chiave essenziale per ristabilire un rapporto di fiducia tra produttori e consumatori e lungo tutta la filiera agroalimentare, from farm to fork. Il tutto con una attenzione particolare alle rinnovate e rafforzate priorità in campo ambientale della Commissione von der Leyen con il Green New Deal e al nuovo bilancio europeo.
Sotto queste premesse il Gff2019 si è svolto con numerosi tavoli di lavoro tematici, nei quali si è discusso di filiera, innovazione, nutrizione e consumatori, produzione di carne, vino, commercio internazionale, ambiente e bioeconomie. La sessione sulle filiere è stata l’opportunità per presentare il progetto di Filiera Italia come approccio innovativo ed ambizioso di filiera integrata, che lega il settore primario all’industria, con l’intervento di Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia.
Nel corso del workshop sull’innovazione, Donato Cillis ha invece presentato il progetto di Ibf servizi e i benefici dell’agricoltura di precisione, mentre Carmelo Troccoli, direttore di Campagna Amica, ha portato l’esempio della più grande rete di mercati degli agricoltori, punti vendita e agriturismi nel corso del workshop dedicato alla nutrizione e al rapporto con i consumatori, nel quale è emersa la necessità di educare ed informare correttamente il consumatore sia dal punto di vista dell’origine degli alimenti che da quello nutrizionale, senza però fuorviare e condizionare le scelte d’acquisto.
Presenti anche l’On. Norbert Lins, presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo e l’On. Christophe Hansen.​

 

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