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Sicurezza alimentare, novità in arrivo dall’Ue

Secondo la Commissione europea, il Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi (Rasff) può e deve essere migliorato. Lo scorso anno, quando è scoppiata una delle crisi più gravi degli ultimi decenni – l’epidemia di Escherichia coli, che in Germania e  Francia provocò la morte di più di 50 persone e il contagio di altre 4.000 – il sistema ha mostrato delle lacune, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione. Ed è proprio su questo aspetto che l’esecutivo di Bruxelles vuole intervenire.

Nel 2011 le autorità tedesche individuarono in maniera un po’ troppo avventata la causa dell’epidemia nei cetrioli spagnoli, provocandone il crollo delle vendite con notevole danno economico per i produttori, mentre venne poi accertato che la vera causa del contagio erano dei germogli di soia importati dall’Egitto.

Ma su questo sono in arrivo importanti novità. Una modifica del sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi sarà pienamente operativa a partire dai primi mesi del prossimo anno. L’attuale funzionamento prevede che uno Stato membro invii via e-mail tutte le informazioni relative ad una situazione di rischio per la sicurezza degli alimenti; la comunicazione viene dapprima codificata in un modello di notifica e successivamente inviata a tutti i membri della rete Rasff.

Con il nuovo sistema invece gli Stati membri saranno in grado di inserire direttamente on-line le proprie notifiche o completare le altre, in modo da armonizzare le informazioni inserite dalle autorità nazionali.

Si punta anche a un sistema di tracciabilità più rapido e affidabile, in modo da poter risalire con maggiore efficienza ai prodotti alimentari potenzialmente pericolosi e toglierli dal mercato. E’ previsto inoltre un programma di formazione che vedrà coinvolte le autorità sanitarie e i responsabili della sicurezza alimentare non solo degli Stati membri, ma anche i Paesi terzi partner commerciali dell’Unione.

La Commissione europea ha inoltre lavorato con gli Stati membri sulle nuove regole per la tracciabilità e l’igiene dei semi germinali, che dovrebbero essere adottate a dicembre di quest’anno e dovrebbero includere il riconoscimento degli stabilimenti produttivi dei semi, il lavaggio obbligatorio prima della germinazione e nuovi criteri microbiologici.

Si sta anche esaminando la fattibilità di una banca dati per il test molecolare dei principali agenti patogeni di origine alimentare, in modo da facilitare un collegamento veloce tra i diversi ceppi. Questo sistema sarebbe sviluppato in collaborazione con l’Efsa, l’European Centers for Disease Control (Ecdc) e i laboratori di riferimento dell’Unione Europea.

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