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Tossine T2 e TH2, l’Ue predispone piano di controlli

Le fusarium tossine sono una delle specie di micotossine al centro dell’attenzione delle istituzioni europee, che ne hanno determinato limiti massimi di presenza nei mangimi (Direttiva 2002/32) e negli alimenti (Reg- 1881/2006) o in alcune loro categorie (Reg. 1126/2007). Tra tali micotossine, le tossine T2 e Th2 (tricoteceni) avrebbero una presenza dimostrata nei cereali, e un ruolo tossicologico ben noto.

Ora, il Comitato Permanente sulla Filiera Alimentare e la Salute Animale (SCOFCAH), tenuto conto del parere di Efsa, l’Agenzia europea la la sicurezza alimentare, del 2011, ha raccomandato di raccogliere ulteriori dati tramite un sistema di monitoraggio a medio termine (fino al 2015). Incaricati di tale monitoraggio saranno gli Stati Membri e gli operatori del settore dei mangimi. I dati vanno raccolti anno per anno e forniti sia all’Efsa, per l’aggiornamento del proprio databse, che alla Commissione Europea.

I piani di campionamento dovranno essere attivati nel caso si abbiano ripetuti ritrovamenti di campioni eccedenti i livelli di tossine come indicati nell’Allegato della Raccomandazione della Commissione Europea. In tal caso, i controlli sugli alimenti dovranno seguire le linee guida del Reg. (CE) 401/2006 mentre per i mangimi, il dettato del Reg. (CE) 152/2009. Gli operatori possono derogare dall’applicazione puntuale di detti piani ma assicurare in ogni caso la rappresentatività statistica dei lotti campionati.

Andranno verificate le variazioni di occorrenza di anno in anno nei cereali (il riso è escluso da tale categoria in quanto scarsamente soggetto ad attacchi delle micotossine). Inoltre, è fondamentale capire meglio quali fattori aumentano o diminuiscono la presenza (es, ruolo della cottura), allo scopo di mitigare l’esposizione complessiva.

Gli Stati Membri incoraggiano allora che i campioni coprano anche altre fusarium tossine, come deossinivalenolo (DON), zearalenone, e fumonisine B1 e B2 (come somma), per valutarne la co-occorrenza. Ma si valuterà anche la presenza di micotossine “mascherate”, cioè che si comportano in modo anomalo in seguito a metabolizzazione da parte degli organismi riceventi (piante o animali); metaboliti che si dimostrano difficili da rilevare e che sono ancora poco studiati da un punto di vista tossicologico.

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