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Uno studio americano mostra il legame tra obesità infantile e Bpa

Nuove conferme sulla pericolosità del Bisfenolo A (Bpa) – un composto organico fondamentale nella sintesi di plastiche e additivi plastici – giungono da uno studio condotto presso la New York University, pubblicato sul Journal of the American Medical Association.

I ricercatori americani hanno riscontrato come ad un alto tasso di Bpa nelle urine corrisponda un maggior rischio di obesità. Per giungere a questo risultato sono stati analizzati i dati di oltre 2.800 soggetti di età compresa tra i 6 e i 19 anni per studiare il legame tra Bpa e indice di massa corporea. Dopo aver controllato fattori di possibile confondimento – come sesso, razza, categoria sociale, tempo trascorso davanti alla tv e quello dedicato all’attività fisica – i ricercatori hanno rilevato che i bambini con livelli più alti di Bisfenolo A nelle urine avevano due volte e mezzo di probabilità in più di essere obesi rispetto a coloro che presentavano invece livelli più bassi. Questo legame è stato riscontrato per il solo sottogruppo etnico relativo ai bambini e agli adolescenti di razza bianca mentre la stessa associazione non è stata rilevata in quelli di colore o negli ispanici.

Secondo i ricercatori, anche se altri studi avevano già dimostrato l’esistenza di un legame nei soggetti adulti, questa sarebbe la prima ricerca che mette in relazione un agente chimico ambientale con l’obesità infantile. Quindi, pur essendo necessari ulteriori ricerche che ne confermino il risultato, d’ora in poi dovremo includere anche i fattori ambientali tra quelli potenzialmente in grado di incidere sulla diffusione dell’obesità nei bambini, oltre alle cause già note (come la dieta poco salutare o la mancanza di attività fisica).

Ad oggi l’utilizzo del Bpa, che rientra nella categoria degli interferenti endocrini, è vietato solo per la produzione di articoli destinati ai lattanti, ma è invece consentito nei prodotti che rimangono a contatto con gli alimenti, come per esempio i rivestimenti interni delle lattine. L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) aveva già stabilito una dose giornaliera di assunzione pari a 0,05 mg per kg di peso corporeo al giorno come non pericolosa. Ma quest’anno il parere sulla sicurezza del Bpa verrà aggiornato e i risultati sono attesi per il mese di maggio del 2013.

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