il Punto Coldiretti

Uno studio boccia il granturco Ogm: è dannoso per la salute

Uno studio scientifico boccia il mais ogm mentre i coniugi Obama bandiscono i cibi transgenici dalla cena di compleanno. Continuano i dubbi sulla salubrità degli organismi geneticamente modificati, che non solo sono finiti nuovamente nel mirino degli scienziati, ma sono stati addirittura esclusi dalla tavola del presidente degli Stati Uniti.   

Un nuovo autorevole studio francese, pubblicato di recente sulla rivista International Journal of Biological Sciences, mette in dubbio l’attendibilità dei dati utilizzati per l’approvazione all’utilizzo di tre varietà di granturco Ogm attualmente in commercio, evidenziandone i possibili effetti negativi sulla salute.

I dati presi in esame riguardano tre varietà di mais geneticamente modificate (NK 603, MON 810, MON 863), prodotte dalla Monsanto e attualmente in attesa del rinnovo dell’autorizzazione da parte dell’Unione europea, e si riferiscono alle sperimentazioni cliniche (trial) di 90 giorni svolti su cavie da laboratorio utilizzati dall’azienda per ottenere l’approvazione originaria.

Questi dati – in un primo tempo confidenziali – sono stati resi pubblici in seguito alle recenti disposizioni dei Governi dell’Ue sulla trasparenza dei trial, e sono stati considerati inattendibili sulla base di carenze quali uno scarso numero di gruppi campione utilizzati e una non sostanziale equivalenza fra le dosi di mangime Ogm e non-Ogm utilizzate. Si è proceduto quindi a un’analisi e una comparazione dei dati estremamente accurate, basate su più di 60 differenti parametri biochimici per organo e sul raffronto fra le cavie nutrite con colture Ogm e gruppi di controllo di riferimento geneticamente modificati non.

I nuovi dati hanno messo in luce diversi effetti negativi, principalmente localizzati in reni e fegato, i principali organi di detossificazione del cibo, facendo sospettare l’induzione da parte del mais Ogm di uno stato di tossicità a carico di questi organi. Ma danni secondari sono stati riscontrati anche a livello di cuore, ghiandole surrenali, milza e sistema ematopoietico (cioè l’insieme degli organi e dei tessuti in cui avviene la produzione di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine).

I ricercatori non escludono la possibilità che tali effetti possano essere dovuti all’utilizzo di nuovi pesticidi presenti nelle colture analizzate, tuttavia insistono sulla necessità di controlli specifici intergenerazionali su diverse tipologie di cavie per almeno due anni per verificare gli effetti a lungo termine, soprattutto su reni e fegato. Nel frattempo, hanno richiesto l’immediata proibizione di importazione e coltivazione delle varietà di granturco prese in esame.

La Monsanto ha dichiarato che, ad un’analisi preliminare, lo studio non riporta a loro avviso nuove prove significative di un pericolo per la sicurezza di questi prodotti. La Commissione Europea sottoporrà la ricerca ad una revisione paritaria e alla Commissione sugli Ogm dell’Autorità per la sicurezza alimentare.

Intanto il presidente americano Barack Obama ha scelto di offrire la cena di compleanno della moglie Michelle in un ristorante che si fregia nel menu di offrire prodotti biologici certificati ottenuti da produttori che non usano organismi geneticamente modificati (Ogm) nelle coltivazioni e gli ormoni per far crescere gli animali negli allevamenti, entrambi vietati in Italia ma permessi negli Stati Uniti.

L’occasione era il festeggiamento del 46esimo compleanno della signora Obama presso il ristorante Nora situato nei pressi di Dupont Circle a Washington, che è il primo ristorante americano certificato come biologico. Un comportamento coerente con un numero crescente di cittadini americani tra i quali cresce l’interesse per il consumo di cibi naturali come in Europa dove secondo un recente sondaggio Coldiretti/Swg quasi tre italiani su quattro che esprimono una opinione (72 per cento) ritengono che i cibi con organismi geneticamente modificati sono meno salutari di quelli tradizionali.

La decisione presidenziale potrebbe significare, auspica la Coldiretti, un cambiamento nella politica agricola americana che fino ad ora ha promosso la diffusione di organismi geneticamente modificati (Ogm) e difeso l’utilizzazione di ormoni negli allevamenti vietati in Europa.

Si tratta però soprattutto di un riconoscimento e di una opportunità di mercato per  l’agricoltura italiana che leader in Europa per la qualità con il maggior numero di imprese impegnate nel biologico (50mila) e che ha fatto la scelta di mantenere le proprie coltivazioni libere dalle contaminazioni degli Ogm, grazie alla solida alleanza tra Coldiretti, ambientalisti, consumatori e le istituzioni.

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