il Punto Coldiretti

Accordo Ue-Giappone, poche Ig italiane tutelate e coesistenza con i marchi locali

Poche indicazioni geografiche tutelate e soprattutto coesistenza dei marchi registrati in precedenza che continueranno così a fare concorrenza sleale alle eccellenze italiane. Sono i punti deboli dell’accordo Ue-Giappone in vigore dal 1° febbraio e di quello Ue- Singapore che sarà nei prossimi giorni all’esame del Parlamento europeo.  Anche per l’accordo Ue-Singapore non è richiesta l’approvazione  dei Parlamenti nazionali.

L’intesa col Giappone riconosce 18 Ig alimentari italiane,  dal Parmigiano reggiano al Prosciutto San Daniele, dalla Bresaola della Valtellina all’Aceto Balsamico di Modena fino alla Mela Alto Adige, e 26 Ig di vini e bevande su una lista di 205 indicazioni geografiche totali. Non vengono messi al bando però i marchi registrati precedentemente all’intesa commerciale. Potranno, infatti, essere utilizzati comunque utilizzati i singoli termini (ad es. Grana; Romano, Bologna, pecorino, mortadella, provolone, mozzarella di bufala, ecc.) e si potrà addirittura produrre e vendere Asiago, Fontina e Gorgonzola non italiani per i prossimi sette anni.

L’accordo elimina i dazi sull’import delle carni di maiale Ue,  del vino, e , con un periodo transitorio, su alcuni prodotti trasformati come pasta, cioccolatini, dolci e salsa di pomodoro. Previsti anche contingenti in esenzione di malto, fecola di patata, latte scremato, burro e siero di latte.

Per quanto riguarda Singapore la protezione è concessa a 27 indicazioni geografiche agroalimentari italiane e 22 vini e liquori su un totale di 196 Ig europee.

Anche in questo caso è autorizzata la coesistenza con marchi esistenti  a condizione che non confondano i consumatori, ma non si chiarisce in che modo. E’ anche possibile utilizzare il nome di un’indicazione geografica o un termine contenuto in essa se tale nome è diventato di uso comune nel paese (es. Nebbiolo). E ancora, via libera all’utilizzo di una Ig con lo stesso nome se “attiva” dal 1994 o ancora prima. Per i vini non decadono indicazioni geografiche protette se indicano una varietà utilizzata nel Paese.

Dall’intesa con il Canada (Ceta) a quella siglata con il Giappone e Singapore fino alla trattativa in corso con i Paesi del Sudamerica (Mercosur) si assiste al moltiplicarsi di accordi di libero scambio da parte dell’Unione Europea che legittimano a livello internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy piu’ prestigiosi.

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