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Cresce l’export agroalimentare Ue, l’import premia carne di pollo e olio d’oliva

Le esportazioni agroalimentari dell’Unione europea hanno raggiunto quota 137,6 miliardi di euro nel periodo tra novembre 2017  e ottobre 2018 con un leggero incremento dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rileva il rapporto sul commercio agroalimentare dell’Unione europea pubblicato il 10 gennaio 2019 dalla Commissione Ue. Le migliori performance  sono state conseguite nelle esportazioni agroalimentari verso Ucraina, Giappone, Singapore e Algeria. Gli Stati Uniti rimangono di gran lunga il più grande mercato per l’export Ue anche se si registra un lieve calo dello 0,5%. Dai dati emerge anche una tendenza al ribasso delle spedizioni verso la Cina (-4%) che comunque si conferma  il secondo più importante mercato per la Ue.

L’analisi relativa al mese di ottobre 2018 sullo stesso mese del 2017 evidenzia un aumento dell’export del 2,9%,  per quanto riguarda l’import l’aumento ha interessato Usa, Cina , Russia e Sud Africa, mentre si segnala un calo da Canada e Argentina.

Analizzando il valore delle produzioni esportate dall’Unione europea nell’ultimo anno spicca il trend positivo per vino e alcolici che continuano così a marciare bene. Aumenti anche per pasta e dolciumi. Grano, latte in polvere e pelli hanno registrato il calo più significativo. Altri  prodotti che hanno subito perdite notevoli in termini di valore dell’export sono stati frutta, carne suina  e frattaglie.

Sul fronte delle importazioni il report rileva acquisti nei Paesi terzi da parte della Ue per un valore di 115,2 miliardi con un calo del 2,5%. I paesi principali da cui arrivano i prodotti agroalimentari  sono Brasile e Usa seguiti da Cina, Argentina, Ucraina, Svizzera, Turchia e Indonesia. Il valore dell’import ha segnato  un calo significativo per l’agroalimentare proveniente dall’Indonesia (-15%), Argentina (-11%), Australia (-19%), Paraguay (-41%) e Costa D’Avorio (-10%). Mentre si registrano incrementi per  l’import da Brasile (+3%), Sud Africa (+10%), Tunisia (+59%), Marocco (+9%) e Pakistan (+55%).

I maggior incrementi degli acquisti riguardano altri cereali (+14%), frutta (+6%), olio d’oliva (+88%) e carne di pollo (+76%). In calo invece gli acquisti dai Paesi terzi di olio di palma (-12%), caffè non torrefatto, tè, zucchero e semi di cacao.

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