Ue, calano le importazioni di grano duro dal Canada
Meno grano duro dal Canada e impennata degli acquisti dall’Australia saliti del 374% nell’ultimo anno, mentre per il frumento tenero si registra l’exploit dell’Ucraina con un balzo del 109%. L’ultimo monitoraggio della Dg Agri sull’import-export di cereali dell’Unione europea, aggiornato al 21 marzo scorso, conferma nell’ultimo anno la disaffezione dei 28 Stati membri per il frumento duro canadese, spinta con molta probabilità dall'effetto glifosato, la sostanza utilizzata nel paese nordamericano per trattare il cereale in preraccolta ma sospettata di essere cancerogena. Un fattore che ha pesato soprattutto in Italia, dove le modalità di utilizzo della sostanza praticate dal Canada sono vietate, visto il crollo del 39,5% in valore degli acquisti. Dai dati europei emerge un calo complessivo del 13% delle importazioni di grano duro rispetto al 2017 e un aumento del 23 % di quello tenero. Intanto è allarme per il mais: l’Unione europea esporta sempre meno (-54% sul 2017), mentre lievita l’import cresciuto del 52%. A fare la parte del leone è il Brasile che ha venduto nella Ue il 496,5% in più, ma i maggiori quantitativi, pari a 4.670.110 tonnellate, arrivano dall’Ucraina (+16,2% rispetto al 2017). |
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