il Punto Coldiretti

La Corte dei Conti Ue chiede meno errori nei pagamenti

La Corte dei Conti europea richiama l’Unione europea  a non creare aspettative che poi non possono essere realizzate e ricorda nella relazione annuale sull’esercizio 2017, pubblicata il 4 ottobre, che il bilancio complessivo non supera l’1% del reddito nazionale lordo della Ue. Non fare promesse che poi non può mantenere, così la Corte stigmatizza il comportamento dell’Unione.

Migliora invece il giudizio sulla regolarità delle operazioni su cui sono basati i conti. Il livello di irregolarità – spiega il report della Corte – è stato per il bilancio 2017 del 2,4% in calo rispetto al 3,1% del 2016 e al 3,8% del 2015. Secondo la relazione inoltre, erano disponibili informazioni sufficienti per prevenire, individuare e correggere una parte significativa degli errori e il riferimento è in particolare ai pagamenti relativi allo sviluppo rurale. Se tali informazioni fossero state utilizzate dalle autorità nazionali il livello di errore  sarebbe risultato ancora inferiore al 2,4%. Problemi – sottolinea ancora l’analisi – permangono nei caso dei pagamenti eseguiti a valere  sul bilancio Ue e corrisposti ai beneficiari in base alle dichiarazioni delle spese  sostenute e ancora una volta il riferimento è  allo sviluppo  rurale e alla coesione.

Vengono evidenziate difficoltà nell’utilizzo dei Fondi strutturali e d’investimento europei e il bilancio Ue – denuncia la Corte – continua a subire una pressione considerevole a causa dell’entità dei pagamenti impegnati per gli anni a venire. Le misure  finalizzate ad aumentare la flessibilità sono state utili ma non sufficienti e i numeri lo confermano: gli impegni di bilancio da liquidare hanno raggiunto nel 267,3 miliardi nel 2017. Per questo la Corte indica questa come una priorità  per il prossimo quadro finanziario pluriennale.

La spesa 2017 ha raggiunto quota 137,4 miliardi pari a 270 euro per ogni cittadino. Una cifra che rappresenta il 2% della spesa pubblica complessiva degli Stati membri.

Per quanto riguarda il nostro Paese l’ultima relazione della  Corte dei Conti italiana ha evidenziato come l’Italia sia contributore netto del bilancio Ue per 4,4 miliardi nel 2016  e 37,7 miliardi di euro nel periodo 2010-2016. In sostanza l’Italia paga 15,7 miliardi l’anno e ne lascia 4,4 miliardi nelle casse di Bruxelles (il 28%).

Per questo è necessario  che l’Italia si batta contro ulteriori tagli nel nuovo bilancio europeo a carico della Politica agricola comune che aggraverebbe la condizione di pagatore netto del nostro paese.

 

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